Promozione online del turismo, un dato preoccupante non solo per il turismo religioso

Sempre più viaggiatori si affidano anche a Tripadvisor per trovare informazioni, non solo su dove mangiare e dormire, ma anche sulle attrazioni disponibili.

Tuttavia, spesso l'elenco è incompleto, anche perchè i soggetti istituzionali, preposti alla promozione turistica, evidentemente, ritengono superfluo sfruttare le tecnologie online disponibili.

Basta andare sul sito ufficiale di tripadvisor ed effettuare una ricerca sulle attrazioni disponibili nel proprio territorio, e le sorprese certo non mancheranno, anzi più correttamente, le assenze certo non mancheranno.

Immaginiamo i turisti che usano questo strumento, fanno una ricerca sulle attrazioni e non trovano nulla, piuttosto ne trovano altre vicine, decidendo di orientare la loro scelta sull'offerta trovata, se cerchi qualcosa è perchè sei interessato e, molto probabilmente, propenso ad accedere alla proposta turistica più consona ai tuoi gusti.

Questo è solo uno dei tanti esempi di come siamo arretrati tecnologicamente, e dell'incapacità di riuscire a sviluppare ed organizzare il segmento turistico, semplicemente perchè non si usano neanche gli strumenti già disponibili, figuriamoci per creare una specifica infrastruttura tecnologica turistica locale...

Il problema non sono certo le risorse economiche, sia per le ingenti risorse che vengono sperperate per la promozione turistica del territorio, di cui non è dato sapere l'effettivo ritorno, sia perchè non ci vogliono soldi per inserire un'attrazione su tripadvisor, volendo fare un riferimento preciso.

Evidentemente è solo un limite culturale, amplificato dalla poca professionalità e/o propensione tecnologica degli operatori turistici ed economici locali.

Questo principio, chiaramente, è valido per ogni strumento tecnologico che consente alla domanda del web di reperire informazioni turistiche sulla località di proprio interesse, piuttosto che sul luogo dove ci si trova.

Un altro esempio, ancor più preoccupante, è la segnalazione su Google Maps, tenuto anche conto dello strumento Google Local, dove, purtroppo, oltre alle assenze, spesso si registra anche l'errata localizzazione.

Appare ovvio, che vista l'assenza di una strategia per la promozione, sviluppo ed organizzazione locale del turismo religioso, questa offerta turistica è quella che ne risente maggiormente, con invitabili conseguenze, soprattutto per le località che non hanno una forte vocazione turistica.

Forse sarebbe il caso, se non perfino opportuno e necessario, che le Istituzioni pubbliche, preposte al turismo, inizino ad avviare specifici programmi, almeno per segnalare online le attrazioni turistiche locali disponibili.

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