Anno della Fede: pochi gli itinerari regionali in Italia

Sono stati definiti 26 itinerari regionali per l'Anno della Fede, questo il numero presente nel catalogo dell'Opera Romana Pellegrinaggi 2013.

Singolare l'assenza di itinerari turistici religiosi in Regione Lombardia, Marche, Campania, ma anche il numero così limitato degli itinerari segnalati.

Superfluo elencare tutti quelli eccellenti esclusi, mentre è opportuno sottolineare come l'Opera Romana Pellegrinaggi abbia degli evidenti limiti comunicativi ed organizzativi.



Questi due limiti, purtroppo, incidono profondamente sia sui Pellegrinaggi, sia sull'economia dei rispettivi territori, in quanto i percorsi turistici religiosi segnalati sono spessi slegati dal contesto locale.

Inoltre, il mancato coinvolgimento e raccordo con gli Uffici diocesani per la pastorale del Turismo, rappresenta un ulteriore fattore critico che inibisce lo sviluppo del turismo religioso, con molte ripercussioni negative per tutto il sistema turistico italiano.

Eppure, almeno in questo caso specifico, non è un problema di risorse economiche, tenuto anche conto che le Regioni presenti nel "catalogo", hanno reso disponibili risorse significative, nell'ordine di diverse centinaia di migliaia di euro, quindi, la criticità non può che essere un approccio culturale, nella migliore delle ipotesi superficiale...

Certo, c'è una precisa responsabilità del clero, ma anche le Istituzioni pubbliche locali coinvolte, oltre tutte quelle preposte alla promozione del turismo, hanno precise responsabilità, in quanto avrebbero potuto sfruttare questa occasione, per stimolare ulteriormente l'economia del proprio territorio.

Tuttavia, sarebbe opportuno verificare, rispetto all'ingente investimento economico, effettuato dalle Regioni, quale sarà effettivamente il ritorno, non solo in termini di presenze, ma soprattutto per lo stimolo dell'economia locale, anche se non sembra sia stato previsto alcuno strumento, neanche per fare solo l'anali del numero dei pellegrini e dei fedeli che arriveranno con questa azione di puro e semplice marketing.

Purtroppo, questo dimostra come sia evidente la necessità di avere un approccio, culturale ed operativo, differente rispetto al turismo religioso ed alla sua promozione.

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